Come?

Affrontando domande

Le domande non esigono una risposta, ma esigono di essere seriamente considerate. Solo prendendo sul serio le domande si può cercare di comprendere la dimensione della risposta. Cosa implica una domanda? Quali sono i suoi presupposti? Se dovessimo formulare una risposta su cosa potremmo o dovremmo contare? Affrontando le domande si può scoprire che non esistono domande scontate e domande inopportune, se caso esistono domande che in qualche modo ci neghiamo.

Sondando parole

Anche una semplice parola costituisce una vera sfida filosofica. Riuscire a inquadrare la complessità semantica permette di andare oltre alla semplice definizione. Sondare una parola è cercarne i limiti metaforici, è percorrere le sue possibilità, è cercare di comprendere le sue profondità e le sue possibilità evocative.

Scoprendo pensieri

Confrontarsi con pensieri del passato o del presente, sotto forma di testo, immagini, suoni o qualsiasi altra forma si presentino, diviene un importante fonte di riflessione. Filosoficamente significa esplicitarne, problematizzarne, l’interpretazione e l’analisi, proiettando i contenuti del pensiero sulla propria esperienza, scoprendone dunque i punti problematici, e le questioni impliticite. I testi quali che siano aprono in questo senso ad una dimensione di critica.

Ascoltando l’esperienza

Come ascoltare, come educare i propri sensi, come dare sostanza alla propria individuale esperienza? Imparando a convogliare, a selezionare nella propria particolare esperienza gli elementi universali che hanno valore intersoggettivo. Questo permette di aprirsi alla comprensione dell’altro e permette di tracciare gli elementi significativi del proprio vissuto. Problematizzando l’esperienza si permette di comprendere le difficoltà del conoscere il mondo: come possiamo a partire dall’esperienza arrivare al conoscere?

Imparando a dialogare

Praticare il dialogo implica abbandonare il proprio chiacchericcio. Il dialogo vuole che si esca da sé per accettare un terreno di discussione intersoggettivo. Affermare o negare qualcosa apre la possibilità dell’esercizio di una complessa strumentazione come la critica, l’argomentazione, l’ascolto, il silenzio, il giudizio. Dialogare implica quindi accetare, o farsi suggestionare da, un pensiero altrui; significa giustificare le proprie posizioni e capire le posizioni di altri, superando ogni relativismo superficiale.

Vivendo l’ascolto

Filosofare implica l’ascolto, il silenzio e l’attenzione per ciò che accade. Non si può pensare filosoficamente senza saper capire e accogliere il pensiero e i giudizi altrui. Ascolto quindi di altri, di parole, di gesti, del mondo. Per saper ascoltare occorre saper domandare. Solo un buon ascolto permette un utile formulazione problematica e solo comprendendo i punti critici di ciò che ci si propone possiamo ascoltare le risposte utili per procedere nel dialogo.

Esercitando strumenti filosofici

Non ultimo saper esercitare tutta una serie di strumentazioni filosofiche come l’argomento, l’analisi, la sintesi, la generalizzazione, il pensiero deduttivo, il pensiero induttivo, gli strumenti del pensiero critico come la contraddizione, e del pensiero creativo come l’analogia, il pensiero metaforico e metonimico.

Il fare filosofia può porsi a fianco della sua stessa tradizione. Talvolta oltre. Per questo filosofare non è aristocratico e può essere praticato a qualsiasi età, in qualsiasi luogo e ambiente sociale. Questa dimensione pratica è la sfida di cui oggi la filosofia dovrebbe preoccuparsi. Oggi che è richiusa su se stessa, nella torre d’avorio dell’accademia e dell’autorità, soprattutto nella cultura italiana. Proprio oggi, la filosofia dovrebbe dimostrare di essere un indispensabile lusso per tutti.

A questo scopo si cerca di realizzare ovunque si possibile degli atelier di filosofia che promuovano una disciplina del pensiero, capacità che oggi è completamente scomparsa dalla visibilità sociale.

Atelier filosofici