Scuola e fanciulli

Portare un laboratorio di filosofia a scuola è abbastanza facile esistono molteplici materiali a questo scopo. La scuola è il luogo in cui si possono realizzare esperienze formative, aperto ad allargare gli orizzonti degli stundenti. Un laboratorio di filosofia può contribuire ad accendere nuove dinamiche, a fortificare gli atteggiamenti relazionali costruttivi. Un laboratorio di filosofia può adattari facilmente al contesto costruito in classe e agli interessi che la classe sta già sperimentando. Un laboratorio di filosofia può far sperimentare un modello di dialogo e discorso ragionato e condiviso, in cui si possono praticare adeguatamente strumenti espressivi, critici, analitici, metacognitivi.

I laboratori per bambini si caratterizzano per l’uso del gioco e dell’uso di mezzi che aiutino l’espressione di contenuti che in questa età non sono padroneggiati nel linguaggio. Per esempio il disegno, la teatralizzazione, l’espressione del corpo, il movimento.

Progetto per un laboratorio di filosofia, scuole elementari Vezia, 2014

Ad esempio a scuola il laboratorio di filosofia può prendere una forma precisa e strutturata, attraverso un setting (disposizione spaziale) che permette un dialogo orizzontale e aperto: i partecipanti si dispongono a cerchio. Un incontro può essere suddiviso in fasi:

– Condivisione dello stimolo (lettura, visione, esperienza).

– Raccolta delle impressioni e delle prime riflessioni suscitate dallo stimolo.

– Elaborazione, individuazione e formulazione di oggetto di ricerca.

– Indagine dell’oggetto.

– Punto della situazione dell’indagine e rielaborazione dell’esperienza.

Tra i molti progetti presentati e svolti in questi anni questo è un esempio svolto presso le scuole elementari di Massagno durante il dopo scuola (novembre-dicembre 2014).

Felicità!

Da domande sul buon umore alla scoperta del linguaggio filosofico.

Progetto di filosofia presso le scuole per bambini dai 6 ai 11 anni.

Scopo:

Gli incontri vogliono essere una piccola introduzione al mondo della filosofia, alle sue domande,

alle sue “stravaganze”.

Mezzi:

La lettura, il dialogo e la sperimentazione della domanda, saranno i mezzi attraverso i quali, in

modo giocoso ed aperto, si procederà all’acquisizione di alcuni semplici strumenti filosofici.

Obiettivi:

Stimolare le capacità di espressione. Far maturare la capacità di stare insieme. Provocare il senso

critico. Apprendere alcuni strumenti cognitivi e filosofici che aiutano ad indagare e chiarire una

domanda.

Procedure di controllo e verifica:

Ogni incontro verrà analizzato attraverso strumenti qualitativi.

Gruppi di età e numero di partecipanti:

Sarebbe ideale separare i bambini di 1, 2 e 3 elementare dai bambini di 4 e 5. Il gruppo dovrebbe

come minimo avere 5 partecipanti e un massimo di 8.

Un ciclo 6 incontri di 1 UD.

Programma d’esempio (il programma può essere adattato ad ogni esigenza educativa):

– Lo stimolo iniziale sarà dato dalla lettura de “La felicità secondo Ninon” di O. Brenifier.

1 UD, scopriamo un modo diverso di entrare in relazione: la comunità di ricerca.

Nel primo incontro si cercherà di osservare in rpimo luogo la disposizione in cerchio, si inviterà a valutare le differenze con la disposizione “scolastica”, si cercherà di riflettere sulla possibilità di esprimersi e sul ruolo che avrà il conduttore durante gl incontri. Si cercherà di costruire insieme uno sguardo sull’attività stessa, scoprendo praticando la comunità di ricerca.

2 UD Il dialogo come forma di relazione: tra le parole, i nomi e le cose.

Nel secondo incontro si focalizzerà l’attenzione sull’importanza della precisione e chiarezza del linguaggio, sul detto e il non detto di un espressione, su alcuni primi strumenti come il dare ragioni, la contraddizione, cercando di osservare come il mondo delle parole abbia una realtà e funzionamenti differenti dal mondo delle cose.

2 UD, La formulazione delle domande: e la curiosità.

In questo incontro si cercherà di lavorare il più possibile sulla formulazione di domande, sulla difficoltà che si pongono nel formulare le domande, ma anche di scoprire il fascino che emana da una domanda ben fatta, la differenza tra domande la cui risposta è implicità o che implicano una risposta binaria (si, no), e domande aperte, la cui risposta non è mai data e a cui ogniuno da una sua propria.

1 UD, Indagine tra emozioni e sentimenti.

Cercando di scoprire come dietro le ragioni e gli argomenti vi siano esperienze, emozioni e sentimenti diversi e come i loro racconti siano indispensabili per comprendere la complessità di una parola, in questo caso della parola felicità: racconti che mostrano realtà diverse, complementari, ma non contradditorie e contrapposte.

Filosofia in classe 2015